Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Lodge David
Titolo: Dura, la vita dello scrittore
Editore: Bompiani 2004
Un romanzo i cui persoanggi sono tutti reali, una biografia romanzata del grande scrittore angloamericano Henry James, ricostruita in modo godevolissimo da Lodge, che ci fa entrare nella vita privata dello scrittore rivelandoci molto di quanto sanno gli specialisti della storia letteraria ma che sfugge ai normali lettori: i suoi rapporti con la servitù, con la segretaria, gli amici letterati, la famiglia, le donne, i rivali: ecco scorrere davanti a noi brevi flash di incontri con Robert Louis Stevenson, Oscar Wilde, George Bernhard Shaw, Conrad, Edith Wharton, Wells, Stephen Crane....e ancora l'amico di una vita, Kiki Du Maurier, zio della poi più celebre Daphne.
Le pagine più intense sono quelle dedicate al rapporto irrisolto con la scrittrice Constance Fenimore Woolson, che dopo un'amicizia durata una vita, tutta fatta di ambiguità, paure di impegnarsi, diffidenze, si conclude con il suicidio di lei, a Venezia, cosa di cui James si sentirà moralmente in parte colpevole.Interessante anche la ideazione dei romanzi più famosi, come il racconto celeberrimo "Il giro di vite", composto su suggerimento casuale di una leggenda raccontata a tavola. Molto patetico il racconto dei fiaschi subiti dalle sue opere teatrali, sulle quali James aveva investito energie e speranze di successo, a cui erano seguite invece delle impietose stroncature. Agile coma al solito la scrittura di Lodge, mai noiosa malgrado la lunghezza e la accurata documentazione bibliografica del libro.

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